Biografia

AnnaMaria Mazzini

Pittrice, creatrice, fondatrice e presidente dell’Associazione BODY ART THERAPY ITALIA APS

Dopo aver conseguito la Maturità artistica presso il VI liceo artistico di via G. Romano a Roma, mi sono diplomata all’Accademia del Superfluo in Arti decorative quali Trompe l’oeil, Grisaille e Imitazione di marmi in Via di Grottapinta a Roma.

Subito dopo ho svolto un tirocinio professionale presso uno studio di architettura perfezionando il disegno tecnico. Ho iniziato la mia carriera con esperienze in questo campo, oltre che in Italia, a Londra, New York, Florida, Los Angeles, Parigi, Australia e in altri Stati Americani.

Da anni mi occupo di pittura decorativa su diversi supporti utilizzando materiali differenti che mi hanno portata a sperimentare tecniche materiche. Con una spiccata sensibilità per il colore ho sviluppato diverse capacità che mi hanno portano a spaziare in diversi settori nel campo dell’arte: dalla manipolazione con la creta, alla lavorazione con il gesso, alla pittura sulla tela, sul vetro, sul tessuto, alla pirografia, sviluppando anche altri differenti aspetti artistici come la passione per la fotografia, il teatro, la musica, il canto.

Mi piace comunicare la mia gioia di vivere con semplicità e fragranza.

L’incontro con il cancro e con il mondo che la malattia contiene mi ha spinta a far nascere il progetto “BAT” BODY ART THERAPY per trasformare la malattia in opera d’arte. Da quel momento ho cominciato a interessarmi anche di come l’Arteterapia e la cromoterapia agiscano con innumerevoli benefici sia fisici che psichici sul malato e a mettere a disposizione la mia personale esperienza di guarigione dal cancro.

Dal 2013 collaboro con le donne operate di tumore al seno aiutandole, attraverso la pittura corporea a vedersi belle e a riappropriarsi di quella sicurezza e femminilità perdute: RINASCERE.

Con le donne operate di tumore al seno dal 2010 pratico anche dragon boat e canoa polinesiana, sport acquatici che vedono impegnati gli arti superiori favorendo un beneficio psichico e fisico, riducendo il rischio di “linfedema” che è un’altra patologia alla quale le donne operate di tumore al seno e che hanno subito lo svuotamento totale o parziale del cavo ascellare sono soggette.

Nel frattempo, continuo a partecipare a mostre di pittura sia personali sia collettive in giro per il mondo.

L’ARTE RELAZIONALE di ANNAMARIA MAZZINI

Sperimentando la B.A.T. (Body Art Therapy), ho iniziato a riflettere sul valore dei rapporti umani, visto che avevo questo stretto rapporto con il corpo umano, e ho trasformato il soggetto stesso dell’Opera d’Arte.

Soggetto, autore, e attività artistica sono diventati una cosa sola.

Mi sono ritrovata in un nuovo ruolo dell’Artista, andando alla ricerca dell’origine di una creatività collettiva che si esprime attraverso buone pratiche, rendendo momento artistico anche il dialogo, il confronto e la relazione.

Dialogo autentico e relazione sono, in fondo, la più umana e congenita delle nostre abilità, e possono diventare una leva per cambiare lo stato di cose (traumi, ricordi brutti, emozioni negative); o quantomeno interpretare ciò che accade con maggiore serenità, presenza e spirito costruttivo. Ho così preso coscienza che le relazioni, sono state alla base di importanti amicizie, motivo di sfide e successi nella mia ricerca artistica. Le stesse relazioni e insegnamenti che ho avuto dai maestri di vita, ancora oggi, costituiscono un patrimonio da condividere.

L’Arte delle relazioni, penso che possa diventare una nuova frontiera, anche per molti giovani artisti e offrire loro soprattutto nuove opportunità lavorative. Dopo il tumore al seno, la malattia e tutto il suo decorso, ho cercato altre forme espressive che avessero come caratteristica principale “le relazioni” e ho scoperto la Body Art Therapy con le donne operate di tumore al seno.

Con questa forma di arte ha trovato, nella sua tecnica, il modo di dialogare, confrontandomi e relazionandomi per cercare di alleviare quella sofferenza legata a quella cicatrice. Nel creare l’Opera, nella performance, l’effimerità dell’azione è destinata a restare soprattutto nella memoria di chi ne fa esperienza. Quindi la donna che riceve una “pennellata” su quel corpo ferito, sta guarendo.

Gioia di vivere. Dialogo tra una pittrice e il suo cancro

Un viaggio meraviglioso, un cammino tortuoso, un incontro inaspettato. Il cancro era lì, in attesa, in silenzio, del suo momento e quando arriva davanti alla sua porta, bussa e lei lo fa entrare, tranquillamente. Perché? Se ne renderà conto più tardi. Lo stava aspettando. Un dialogo particolare tra una pittrice e il suo cancro che all’inizio veste il ruolo del protagonista ma alla fine brillantemente si scambiano i ruoli. Un’artista che attraverso i colori, la dansa dei pennelli, il suo corpo, si esprime nel ruolo più autentico, più vero, più emozionante e inconsapevolmente anticipa un carcinoma alla mammella. In questi dipinti dove raffigura nudi di donna si concentra sulla parte più femminile: il seno, il suo. Quello stesso seno sul quale indica esattamente il punto dove due anni dopo si andrà a concentrare una massa tumorale maligna. La sua vita cambierà completamente.