Quando l’Arte cura

Il cancro al seno, con 2,3 milioni di nuovi casi stimati nel 2020, rappresenta l’11,7% delle nuove diagnosi (CA: A Cancer Journal for Clinicians) ed è senza dubbio, quello con maggiore incidenza tra le donne, però è anche quello che viene sconfitto di più.

È una parentesi che sconvolge la vita, ma sono milioni le donne che superano questo ciclone. Proprio come si fa con un ciclone è importante conoscere, prevenire…, vedere il pericolo. E trovare un rifugio sicuro, al riparo, curare…, aspettare che la tempesta si calmi. Poi, salvi, usciti dal rifugio, ci si accorge che la violenza del ciclone ha cambiato tutto, che occorre riconoscersi e, persino, reinventarsi la rappresentazione di se stessi. Si avverte l’esigenza di andare oltre e si ha bisogno di un ponte, un passaggio oltre lo sconcerto, fra passato e futuro, fra qui e lì.

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La Psiconcologia è una nuova disciplina che affianca l’oncologia ed è volta a migliorare la qualità di vita di chi affronta la diagnosi di cancro, di chi attraversa questo ciclone che muove e capovolge molti aspetti della vita, come ad esempio: il rapporto con il proprio corpo, il significato dato alla sofferenza, alla malattia, alla morte, come anche le relazioni familiari, sociali, professionali. Sono psicologa e partecipo volentieri ad iniziative di volontariato in questo ambito, ed è proprio in una di queste occasioni che ho conosciuto l’artista e poi la donna Anna Maria Mazzini. L’impatto con la sua Arte mi ha presa e coinvolta in un viaggio sensoriale. Le sue opere, rappresentazioni, scene le chiamerei, sono una porta aperta fra spazio e tempo, attraverso cui, le donne protagoniste, ci avvolgono con le loro vite, i loro desideri e aspirazioni, i loro colori e dolori, il loro coraggio di attraversare e condividere il potenziale biologico, ma anche sacro e spirituale di quello che qui battezzo come “Supervivenza”✨💫.

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✨💫 Supervivenza, intesa come la capacità di volgere lo sguardo verso se stessi e di cogliere l’opportunità di voler superare i tanti cliché, che la vita impone, per imparare impavidamente, ma non senza tremori ed esitazioni, a camminare nel “qui ed ora”, nel consapevole mutare e conformarsi delle cose, delle idee, dei corpi… A camminare nel costante divenire dell’Essere.

Mi occupo in particolare di Coaching e Mindfulness ed ho potuto sperimentare, grazie alla mia professione, attraverso colloqui psicologici, quanta potenza, quante risorse ha chi è in questa difficile fase di transizione.

Una chiave determinante per aprire alternative, orizzonti per riconoscersi o reinventarsi è la “Consapevolezza” che non può prescindere da un sano vissuto di integrazione psicofisiologica e da un Sano Narcisismo (Heinz Kohut 1971-1977).

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Questo calendario non è un album dei ricordi, ma un forte messaggio di riscatto, una lancia sfrecciata, un volo libero, un viaggio, che le protagoniste ci regalano dal profondo dei loro cuori e dalla verità del loro esistere.

Il silenzio…, lo sguardo che avvolge per riconoscere, e il polso gira e guida le dita a mescolare i colori. Le mani esperte disegnano gesti. Il pennello che tocca, delicato trasforma e colora di sfumature i corpi. L’attesa, scorre calma, presente. È un incontro accogliente, aperto all’ascolto e alla percezione di umori e sentimenti che interpretano i sogni e i desideri delle protagoniste.

Previamente e liberamente hanno scelto lo sfondo, il paesaggio che ospiterà la rinnovata rappresentazione di se stesse, la riscoperta bellezza che si fa arte quando sboccia dal più intimo sentire che accomuna l’umanità.

Qui l’artista è colei che accoglie, riconosce ed esprime la sensibilità della donna che va in scena, l’accompagna e la “disvela” in questo viaggio. È un vibrare all’unisono rigenerante. Osservo che concretamente è un’esperienza di meditazione Mindfulness e che tale pratica di consapevolezza, qui è potenziata dal contatto personale ed emotivo-sentimentale, attraverso previ colloqui conoscitivi e mediante la partecipazione ed il supporto di una psicologa durante tutta l’esperienza.

Si potrebbe configurare come una particolare forma di “ritiro di meditazione”, intenso, di un giorno, 6 ore circa, che segue ad una fase preliminare di almeno due colloqui a distanza ove la protagonista presenta le sue motivazioni ed il suo caso e riceve tutte le informazioni sull’esperienza proposta.

Riprendendo la metafora del viaggio, il percorso inizia con un conoscersi e scegliersi per partecipare all’iniziativa del “Calendario della Body Art Therapy APS”.   https://www.linkedin.com/embeds/publishingEmbed.html?articleId=7514734702087987474

Quindi la donna scelta fa un vero e proprio viaggio per raggiungere il laboratorio artistico dove viene proposta l’esperienza, in centro Italia. Ad accoglierla ci sono Anna Maria Mazzini, l’artista, una psicologa e un volontario o volontaria dell’Associazione che riprende e fotografa l’esperienza. Il contesto è immerso in un giardino, ci si sente avvolti dalla natura, si comincia con un caffè o un te di benvenuto. La protagonista è invitata a viversi il momento come uno spazio dedicato a se stessa e quindi la si invita a narrarsi ed eventualmente confrontarsi con l’artista, che sarà la sua guida, e con la psicologa. In questa fase si ridefiniscono insieme i presupposti per comprendere l’itinerario proposto e per facilitare e contenere dell’esperienza. Mediante un ascolto attivo, aperto, compassionevole, sia la psicologa che l’Artista dedicano una particolare attenzione al fine di recepire e/o soddisfare particolari fabbisogni.

A seguire si passa al laboratorio artistico. La protagonista vede per la prima volta la tela che ha previamente scelto come background, habitat del suo viaggio. Già da questi attimi si percepisce un feeling particolare che da l’avvio all’opera, alla meditazione, alla rappresentazione del suo essere “qui ed ora” e del suo voler divenire. L’artista e la protagonista sono rapite in un sentire comune, poche parole, la luce che filtra naturale dalla finestra. Le ombre ed i colori che si espandono, e prendono forma con gesti danzanti, iniziano il loro sapiente lavoro di mimesi ed espressione.

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Qui la parola “Bellezza” si riempie di senso, abbandona remore e pudori. Qui la donna fiorisce in una modalità nuova, difficile da ritrovare nella realtà ordinaria, poiché necessita di spazi coscienti, presenti, e tempi dilatati ampli, ove la persona possa interpretare o reinterpretare il suo corpo che, da scrigno di dolore e sforzo, diviene alba che apre il suo giorno, glicine che colora un giardino, rosa che appassiona i sensi, scritta che grida il suo amore e la sua forza.

Quest’esperienza si inquadra a pieno titolo in quello che grandi autori e maestri chiamano Mindful Compassion o Self-Compassion ( Kristin Neff: “Il potere di essere gentili con Se stessi”, Ed. Franco Angeli; Ronald. D. Siegel: “Positive Psychology: sfruttare il potere della felicità, della consapevolezza e della forza interiore ” Ed Harvard Health Publishing; Paul Gilbert: “Mindful Compassion”, Ed. Mindhelp). Gli effetti di questa pratica sono ampiamente riconosciuti anche dalla moderna Neuroscienza. Ma preciso che per “Compassione” non si intende pietà, pietismo, ma l’intenzione verso noi stessi e gli altri di star bene, di accogliere e perdonare le nostre fragilità, di essere belle, di essere felici e libere, di poter gridare al mondo la nostra unicità con tutto il nostro essere. Ed è qui che la persona va in scena ed il corpo si fa messaggio, speranza, spirito che vola libero come una farfalla… ed è semplicemente Arte.

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Se vuoi essere anche tu una protagonista, un’opera d’arte, partecipa alle selezioni per la II° edizione del Calendario della Body Art Therapy Italia, scrivi a: bodyartherapyitalia@gmail.com 🎨👩🎨

✨💫Grazie Anna Maria Mazzini per questo tuo planare leggero, che la vita conceda ai tuoi pennelli di danzare e colorare le nostre speranze, di mettere in scena e disvelare i tesori che tanti cuori celano, di riempire di senso le ferite per abbracciarci all’unisono, teneramente, di gridare con forza il coraggio ed il potere, poiché se quest’ultimo è imbrigliato dalle catene della paura e della grigia discrezione, solo occulta ed isola.

Articolo originale qui

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